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Esclusiva

Marzo 8 2021
Roma diventa fucsia

Uno sciopero capillare in Italia organizzato dal collettivo Non Una Di Meno, nelle piazze di Roma donne e uomini manifestano sotto ombrelli fucsia

Un filo fucsia tiene insieme i cartelloni di chi oggi è in piazza per la Giornata Internazionale della Donna. La pioggia non ha fermato il collettivo femminista Non Una Di Meno che per l’8 marzo, anche quest’anno, ha organizzato attività in più di 30 città italiane.

«Oggi Roma sarà zona fucsia, vogliamo trasformare il filo che ci lega in un filo di solidarietà e lotta comune, in uno spazio di ridefinizione delle politiche pubbliche» dice Serena Fredda di Non Una Di Meno. Il microfono attaccato all’amplificatore fa risuonare la sua voce davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze in Via XX Settembre a Roma. «Per questo siamo qui davanti al MEF, perché qui saranno organizzati i fondi del Next Generation EU che per noi è un campo di battaglia necessario a ridefinire le condizioni della vita di tutte noi».

Condizioni che si sono aggravate nell’anno della pandemia: «Abbiamo visto peggiorare le situazioni di violenza domestica e di femminicidio, abbiamo visto come nel solo mese di dicembre 2020 il 98% dei posti di lavoro persi apparteneva a donne ed è solo l’anticipo di una realtà che non migliorerà con il prossimo sblocco dei licenziamenti».

In piazza per incidere sull’agenda politica: «Dobbiamo attivarci per garantire che i fondi vengano investiti in welfare, sanità pubblica, scuola, in misure di reddito per l’autodeterminazione e per redditi degni contro il gender pay gap e dobbiamo mobilitarci affinché il lavoro di cura non sia più solo un compito femminile».

“Siamo il grido altissimo e feroce di tutte le donne che più non hanno voce” cantano insieme donne e uomini, giovani e adulte, tenendo stretti nelle mani cartelloni e striscioni.

«Io in questo momento sono disoccupata» racconta Roberta, «Ero precaria da dodici anni nell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali». Lei, insieme ad altre 69 persone, sono state congedate durante la pandemia. «Un ente che in questo momento dovrebbe garantire il suo supporto al Ministero della Salute e alle Regioni a quanto pare può fare a meno di 70 persone».

Accanto a Non Una Di Meno, a Roberta e le altre donne senza lavoro, l’appoggio del movimento Il Giusto Mezzo. «In questo momento oltre che festeggiare l’8 marzo, noi lottiamo anche per tutte coloro che non possono permetterselo».

«L’8 marzo è un processo, a cui si arriva e da cui si riparte» conclude Serena, «La zona fucsia non è un momento isolato nel calendario dell’anno ma è una pratica quotidiana, nelle piazze ci saremo sempre».