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Esclusiva

Febbraio 24 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 1 2022
«Giù le mani dall’Ucraina»

La rabbia e il dolore della comunità ucraina di Roma in seguito all’invasione russa

«Putin, giù le mani dall’Ucraina» grida la folla radunata a Castro Pretorio. Sono giovani, anziane signore, lavoratori, sacerdoti: tutti cittadini ucraini. I volti carichi di tensione. L’ambasciata Ucraina di Roma ha indetto una grande manifestazione di supporto al paese colpito dall’aggressione russa nella notte del 24 febbraio. A bassa voce intonano la canzone del loro esercito. Poco distante, accanto all’ambasciata della Federazione Russa, il Partito Democratico ha allestito un piccolo palco. «L’unico modo per battere Putin è l’unità del mondo libero, e noi dobbiamo essere i primi a dimostrare con determinazione che siamo qui per questa unità» sono le parole del segretario Enrico Letta. «Quello che Putin davvero teme è la legittima aspirazione del popolo ucraino alla libertà e al benessere economico». Riccardo Magi, presidente di + Europa, è tra gli esponenti della politica italiana che sono accorsi in solidarietà del popolo ucraino alla manifestazione. «È in corso un’aggressione violenta, prepariamoci all’accoglienza dei profughi» commenta Maggi. Gli fa eco, a poca distanza, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. «Non siete soli, organizziamo un comitato per aiutare e raccogliere fondi e beni di prima necessità per chi ne avrà bisogno. La guerra colpisce prima di tutto i civili».