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Esclusiva

Aprile 8 2022.
 
Ultimo aggiornamento: Aprile 9 2022
Kramatorsk, altra strage di civili

Un missile colpisce la stazione ferroviaria

C’è un cane disteso vicino ai binari della stazione ferroviaria di Kramatorsk. Ci sono anche peluche, valigie, buste della spesa. Tutto il necessario per due giorni di viaggio. È il giornalista Francesco Semprini de La Stampa, sul luogo, a raccontare la visione.

I tre convogli diretti a ovest erano in partenza la sera del 7 aprile, ma un attacco russo intorno alle sei del pomeriggio ha danneggiato un ponte su cui sarebbero dovuti passare. L’evacuazione dei civili è rimandata alla mattina dell’8 aprile, con altri treni che sarebbero arrivati e avrebbero percorso una tratta diversa, ma un altro attacco alle 10:30 ora locale (09:30 ora italiana), lo impedisce.

Il ministro degli affari esteri ucraino, Dmytro Kuleba, su Twitter, accusa la Russia, scrivendo che sapevano che c’erano civili in stazione.

Il missile è di fabbricazione russa, ma l’esercito non l’avrebbe più in dotazione. Tuttavia, parrebbe essere ancora in dotazione ai separatisti del Donbass. La traiettoria era da est, dai territori occupati dai filorussi, è arrivato sopra Kramatorsk ed è stato, sembra, intercettato da un contromissile ucraino. Il risultato è stato un’esplosione in aria con una valanga di detriti che ha provocato danni ingenti alla stazione. Il conto dei morti pare essere di cinquanta persone, di cui cinque bambini, ma con molti altri feriti di cui si attende di sapere la sorte.

La parte inesplosa del missile è planata sul piazzale antistante alla stazione. Sulla fusoliera c’è una scritta che potrebbe essere tradotta con “per i bambini”, ma potrebbe avere un significato diverso a seconda di come si interpreta una lettera dell’alfabeto cirillico. Le lettere sono piegate come la fusoliera, rendendo molto probabile l’ipotesi che la scritta sia stata fatta prima.

Le morti di civili innocenti non sono nuove in guerra.

Durante la guerra d’Iraq, il 19 novembre 2005, ventiquattro civili iracheni disarmati furono uccisi da dodici militari statunitensi. Fu la strage di Haditha.

Durante guerra in Bosnia ed Erzegovina, l’esercito serbo-bosniaco attaccò due volte il mercato nel centro storico di Sarajevo. Furono i massacri di Markale: il 5 febbraio 1994, 68 morti e 144 feriti, e il 28 agosto 1995, 43 morti e 75 feriti.

Durante la seconda guerra mondiale, il 5 marzo 1940, più di 20.000 cittadini polacchi furono uccisi dai soldati sovietici. Fu il massacro di Katyn.

Come con molte stragi, queste hanno in comune che all’inizio non fu chiara la colpevolezza, ma alla fine si scoprirono i responsabili. Una situazione analoga sta accadendo a Kramatorsk, con gli ucraini che accusano i russi, e il ministro della difesa russo che sostiene che la Federazione non ha lanciato nessuno attacco missilistico sulla ferrovia.

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