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Esclusiva

Luglio 8 2022
Il complotto delle élites

La decostruzione dell’intervista di Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, a Monsignor Viganò, ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, tra teorie cospirazioniste e disinformazione

Un tweet di Giovanni Rodriquez, giornalista esperto di informazione sanitaria su Quotidiano Sanità, Il Foglio e Huffington Post, ha segnalato: «Stralci di intervista a Mons. Viganò, dal Covid al deep state, dall’Ucraina al grande reset, c’è tutto il repertorio dei picchiatelli nostri. Tocca ora capire se il problema è la mancata prescrizione di goccine o una brusca interruzione della terapia».
Nell’intervista, realizzata da Steve Bannon, Monsignor Carlo Maria Viganò elabora teorie complottiste e divulga disinformazione sulla pandemia e sulla guerra in Ucraina. La versione originale, intitolata “Exclusive: Steve Bannon Interviews the Heroic Archbishop Viganò”, è stata pubblicata sul sito statunitense War Room, mentre la traduzione italiana “Steve Bannon con Mons. Viganò. Un’Intervista Fondamentale, da Leggere Assolutamente” è stata pubblicata sul blog Stilum Curiae dell’ex vaticanista de La Stampa Marco Tosatti e ripresa da altri siti cattolici come Il Nuovo Arengario, Aldo Maria Valli e gloria.tv.

L’autore dell’intervista, Steve Bannon, è l’ex stratega dell’ex presidente repubblicano degli Stati Uniti Donald Trump. Attivista di estrema destra, ex direttore del giornale online conservatore Breitbart News e protagonista dello scandalo di Cambridge Analytica sulla raccolta illecita di dati personali a scopi elettorali populisti, Bannon si è appropriato delle donazioni per la costruzione del muro anti-migranti tra gli Stati Uniti e il Messico, è in attesa di processo per oltraggio al Congresso dopo il rifiuto di collaborare nelle indagini della Commissione parlamentare sull’assalto di Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e, in un’intervista alla trasmissione Zona Bianca, ha attaccato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e i suoi sostenitori: «Chiunque si sia alzato in piedi in Parlamento per applaudire Zelensky non dovrebbe essere rieletto: questo vale sia per il Congresso americano, sia per voi italiani. L’Italia non deve aiutarlo».
L’intervistato, Monsignor Carlo Maria Viganò, è l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, ora in pensione. Divulgatore delle teorie complottiste del Grande Reset e del deep state e della disinformazione sulla pandemia e sulla guerra in Ucraina (temi che approfondiremo più avanti), Viganò è oppositore di Papa Francesco, da lui accusato senza fondamento di aver coperto gli abusi sessuali del cardinale Theodore McCarrick e invitato alle dimissioni, e sostenitore di Trump.

Bannon è autore del podcast War Room, contenitore di informazioni fuorvianti sulla politica americana, rimosso dalle piattaforme Spotify e Youtube ma, come spiegato dal Washington Post,  inglobato nel network di propaganda trumpiana Real America’s Voice.
Monsignor Viganò divulga teorie complottiste politiche e sanitarie sul canale YouTube Visione TV, che secondo la descrizione «nasce per difendere la libertà di pensiero e di espressione, oggi più che mai minacciata dal pensiero unico imposto da un sistema mediatico prevalente che ha perso il senso del limite e della misura», ma che secondo l’Hybrid Bulletin (il bollettino del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza sulla disinformazione nel conflitto russo-ucraino desecretato e reso pubblico dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Franco Gabrielli) costituisce un sito web di disinformazione.
L’intervista di Bannon a Monsignor Viganò è stata pubblicata sul sito web War Room e tradotta in italiano sul blog cattolico Stilum Curiae, che si propone di contrastare la «tendenza all’omologazione e al servilismo verso le istituzioni» riportando «notizie, informazioni e commenti che i “mainstream media” non riportano».

Nell’intervista, Bannon interroga Monsignor Viganò sulla «psicopandemia», concetto già espresso dal religioso in un video del 2021 mostrato su La7 nella trasmissione Di Martedì di Giovanni Floris: «In tutte le parti del mondo in cui vige la psicopandemia, il popolo scende nelle piazze e manifesta il proprio dissenso. I media di regime, in pratica tutti, tacciono sistematicamente quello che però possiamo vedere su Internet. Ci siamo svegliati un po’ tardi, è vero, ma stiamo cominciando a capire che ci hanno ingannati per quasi due anni, raccontandoci cose che non corrispondevano alla realtà, dicendo che non c’erano cure, che si moriva di Covid mentre uccidevano deliberatamente i contagiati per farci accettare mascherine, lockdown e coprifuoco». Pochi giorni dopo, don Claudio del Monte, cappellano della clinica Humanitas Gavazzeni di Bergamo, aveva replicato su Famiglia Cristiana che soprattutto nel periodo più critico del primo lockdown del 2020 «il Covid ha realmente mietuto tante vittime», inclusi molti medici.

Nell’intervista, Monsignor Viganò dichiara tuttavia che «il virus Sars-CoV-2 non è altro che una sindrome influenzale stagionale». L’Istituto Superiore di Sanità distingue però la natura dell’influenza, definita come «una malattia respiratoria acuta causata da virus influenzali», da quella della Sars-CoV-2, definita invece come «il coronavirus che causa la sindrome respiratoria acuta grave». Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolinea ulteriori differenze di trattamento tra l’influenza e il Covid-19 anche in termini di vaccini, dal momento che «vaccines developed for Covid-19 do not protect against influenza, and similarly, the flu vaccine does not protect against Covid-19».

Monsignor Viganò denuncia inoltre «l’imposizione di una terapia genica sperimentale dimostratasi non solo inefficace ma anche dannosa e spesso mortale».
Innanzitutto, come già dimostrato da Facta, i vaccini non costituiscono una terapia genica, cioè un «processo con cui del materiale genetico (Dna o Rna) viene inserito all’interno delle cellule per consentire ai medici di curare un disturbo senza intervenire con farmaci o interventi chirurgici». Infatti, i vaccini non modificano il Dna, ma si limitano a «riprodurre il meccanismo con cui il virus Sars-CoV-2 attacca le cellule umane, così da scatenare la risposta immunitaria all’infezione».
Inoltre, il Report “Covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale” dell’Istituto Superiore della Sanità, aggiornato al 22 giugno 2022, conteggia la somministrazione di 138.126.938 dosi di vaccino e stima nei soggetti vaccinati con dose booster l’efficacia della prevenzione della diagnosi di infezione da Sars-CoV-2 al 54% e l’efficacia della prevenzione dei casi di malattia severa all’86%.
Infine, il Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini anti-Covid-19 dell’Agenzia Italiana del Farmaco, aggiornato al 26 marzo 2022, conteggia sulla somministrazione totale di 135.849.988 dosi di vaccino soltanto 134.361 segnalazioni di eventi avversi, dei quali l’82,1% non gravi e il 17,8% gravi ma, nella maggior parte dei casi, risolti completamente o migliorati.

Sulla scia delle precedenti affermazioni, Monsignor Viganò insinua la teoria complottista del Great Reset, secondo la quale «la pandemia è stata pianificata e gestita con lo scopo di creare il maggior danno possibile. Questo è un fatto che è stato assodato e confermato dai dati ufficiali, nonostante la loro sistematica falsificazione». Le affermazioni non sono supportate da alcuna evidenza fattuale, ma il religioso prosegue ricollegando la causa della pandemia alla «pressione – giunta fino al ricatto – delle autorità sanitarie sul personale medico, con l’ausilio di una scandalosa campagna di terrorismo mediatico e con l’avvallo dei leader occidentali. I quali sono in massima parte esponenti di una lobby – il World Economic Forum – che li ha collocati ai vertici delle istituzioni nazionali e internazionali per essere sicura dell’obbedienza dei governi».
La teoria complottista del Great Reset, sostenuta anche dal movimento statunitense di estrema destra QAnon, delinea il piano dell’élite politica, imprenditoriale, finanziaria, religiosa e farmaceutica di creare una pandemia per fondare il Nuovo Ordine Mondiale. Nata dalla travisazione della proposta presentata nel 2020 dal principe Carlo di Galles e dal fondatore del World Economic Forum Klaus Schwab di creare un’economia sostenibile in seguito alla pandemia, la teoria non rappresenta una novità nel repertorio del Monsignore. Infatti, già in una lettera del 2020 indirizzata a Trump il religioso aveva ipotizzato che la quarantena e le proteste del movimento Black Lives Matter costituissero gli strumenti dei «figli delle tenebre», cioè del «deep state» dei poteri forti, per estromettere Trump dalla Presidenza. Alla missiva, Trump aveva risposto sul suo account Twitter, poi sospeso: «So honoured by Archbishop Viganò’s incredible letter to me. I hope everyone, religious or not, reads it!».

In particolare, Monsignor Viganò afferma che «Klaus Schwab si è pubblicamente vantato, in più occasioni, di poter manovrare i capi di Stato e di governo di mezzo mondo e di poter interferire anche con i leader religiosi». Tuttavia, come dimostrato da Open, il fondatore del World Economic Forum nomina in un video gli stakeholders del forum di Davos senza mai affermare di “averli in tasca”.
Monsignor Viganò prosegue: «Insomma, siamo governati da una cupola di usurai e speculatori, da Bill Gates che investe nel latifondo proprio alla vigilia dell’emergenza alimentare o sui vaccini poco prima dello scoppio della pandemia, a George Soros che specula sulle fluttuazioni delle valute e dei titoli di Stato o che finanzia assieme a Hunter Biden un biolaboratorio in Ucraina».
Tuttavia, i riferimenti di stampo cospirazionista ai tre personaggi sono tutti ingannevoli.
Innanzitutto, le accuse contro il fondatore di Microsoft Bill Gates sono infondate. In primo luogo, Gates ha effettivamente acquistato terreni agricoli, ma gli investimenti nel settore agricolo non sono stati realizzati solo in tempi recenti in previsione dell’emergenza alimentare, bensì già a partire dal 2008 in quanto connessi sia alla diversificazione del portafoglio, sia alla promozione dell’agricoltura sostenibile e resistente ai cambiamenti climatici realizzata dalla Bill and Melinda Gates Foundation. In secondo luogo, Gates ha effettivamente investito sui vaccini, ma non solo in prossimità della pandemia, bensì a partire dal 2000, anno della creazione della Bill and Melinda Gates Foundation «per sviluppare nuovi strumenti e strategie per ridurre l’impatto delle malattie infettive» e della Global Alliance for Vaccines and Immunisation, ente di cooperazione mondiale per la protezione della salute finanziato anche dalla Fondazione. Nel corso della pandemia, Gates ha inoltre investito 11 miliardi di dollari per garantire una distribuzione equa dei vaccini contro il Covid in più di 150 Paesi.
Ancora, le accuse contro il miliardario George Soros sono infondate. Le speculazioni citate da Monsignor Viganò sono riconducibili allo svolgimento della sua attività imprenditoriale, e tra esse si ricorda la speculazione finanziaria sulla lira nel mercoledì nero del 16 settembre 1992.
Infine, le accuse contro il miliardario George Soros e il figlio del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Hunter Biden, sono infondate. Nel marzo 2022, il ministero della Difesa russo ha accusato Hunter Biden di aver finanziato laboratori di armi biologiche in Ucraina tramite il fondo di investimenti Rosemont Seneca Partners, da lui presieduto. Tuttavia, come analiticamente dimostrato dal Washington Post, non solo in Ucraina non esistono biolaboratori per la produzione di armi chimiche, bensì centri di ricerca per la prevenzione di malattie infettive, ma né Hunter Biden né George Soros hanno finanziato la società indicata dalle accuse russe.

Monsignor Viganò riprende la teoria complottista del Great Reset: «Dobbiamo comprendere che i nostri governanti sono traditori della Patria votati all’eliminazione dei popoli», incalzato anche da Bannon: «Cosa vuole ottenere l’élite? Ci promette pace, sicurezza, prosperità e lavoro, ma ci sono più di cinquanta conflitti nel mondo; le nostre città sono invivibili, piene di delinquenti, immerse nel degrado e dominate da minoranze di deviati». Monsignor Viganò muove poi da una considerazione sulla pandemia: «La pandemia è stata progettata come strumento per l’instaurazione di un regime totalitario, teorizzato da tecnocrati non eletti e privi di qualsiasi rappresentatività democratica» per spostare il focus sulla guerra in Ucraina: «La maggioranza dei cittadini non è assolutamente favorevole all’invio di armi e alle sanzioni contro la Federazione Russa». Il religioso rafforza il filone propagandistico del Cremlino ribadendo che il conflitto è funzionale allo scopo di «forzare un cambiamento sociale che nessuno vuole, facendo ripartire da zero – proprio come si riavvia un computer – l’economia e la finanza del mondo “occidentale”».

Monsignor Viganò rincara: «Putin non ha raccolto le provocazioni del deep state» e «ha espugnato l’acciaieria di Azovstal sotto la quale c’è uno dei biolaboratori segreti americani che producevano armi batteriologiche e facevano esperimenti sul Sars-CoV-2». Tuttavia, come dimostrato da Open, Azovstal è un complesso metallurgico e la presenza di biolaboratori di armi chimiche della Nato non è supportata da alcuna evidenza fattuale. «La proxy war degli Stati Uniti contro l’invasione russa è in realtà una guerra del deep state contro una nazione che non accetta di esser fagocitata dai deliri dei tecnocrati globalisti e che oggi ha le prove dei crimini commessi proprio dal deep state». Ancora una volta, le parole di Monsignor Viganò esprimono teorie del complotto e non sono supportate da evidenze fattuali. Accanto al supporto della causa del Cremlino, l’ulteriore scopo politico delle argomentazioni del religioso si svela nel finale dell’intervista: «L’eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca consentirebbe vere trattative di pace, una volta estirpato il deep state dall’Amministrazione e dai Servizi».

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