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Esclusiva

Marzo 5 2023.
 
Ultimo aggiornamento: Marzo 6 2023
Una Factory per i Tiktokers che sognano il cinema

Stardust Lab è l’accademia romana che seleziona content creator dai social network per un corso di formazione e inserimento nell’industria audiovisiva

Insieme contano più di 22 milioni di follower, sono giovanissimi e hanno un obiettivo: da TikTok arrivare al cinema. Sono i ragazzi e le ragazze selezionati dalla media agency Stardust, presieduta da Simone Giacomini, che già da anni opera in campo discografico e adesso scommette sull’industria audiovisiva con due idee in mente, per fare la differenza nell’ambiente: amplificare il lavoro dei produttori e dei distributori attraverso la creatività e la visibilità dei tiktokers protagonisti e aiutarli al tempo stesso a realizzare il loro progetto di carriera futura.

È un’occasione gratuita per gli otto ragazzi e ragazze –  a cui presto se ne aggiungeranno altri quattro – scelti fra oltre trecento persone. «Per un anno svolgeranno corsi tutte le mattine, mentre il pomeriggio verranno inseriti in tirocini», afferma Giacomini, specificando l’approccio pratico dell’Accademia che già ha accordi con agenzie di casting, sceneggiatori, autori, proprio per rendere gli allievi da subito operativi.

«Continueranno a lavorare sui social cross-platform (attraverso diverse piattaforme, ndr), come già lavorano, ma si metteranno in gioco con un rigido programma di formazione», così da arricchire la propria esperienza nei dodici mesi di durata del progetto, fino a marzo 2024. È un approccio diverso dalle accademie esistenti a Roma, comprese quelle storiche che «sono macchine enormi che esisteranno sempre, mentre questa è una realtà più snella». Giacomini infatti afferma che gran parte del lavoro è fatto nella fase di selezione, nella scelta dei profili professionali che si posizionano meglio nel mercato cinematografico in questo momento: «Selezioniamo le persone più adatte per essere certi che a questi ragazzi, tutti e dodici, potremo dare un futuro».

L’Accademia Stardust Lab, che è una villa alle porte di Roma, è stata aperta tramite investimento privato della Stardust Media Agency, che pur non ricevendo fondi ministeriali o statali ha il pieno supporto del Comune di Roma, nella persona di Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda, tanto da essere stata presentata al Campidoglio lo scorso 1° marzo. Alla conferenza erano presenti anche i primi due – dei ventiquattro – direttori artistici che seguiranno gli allievi nel corso dell’anno, Cinzia Th Torrini e Mimmo Calopresti.

«È qualcosa di nuovo per me e di attuale per loro», ha affermato il regista che vede nel Lab un’occasione per questi «studenti non classici» per scoprire un nuovo modo di comunicare, «crescere, esprimere la propria creatività ed esplorare un altro mondo, costruito con un altro linguaggio ma che fa in ogni caso parte di loro».

Lavorare con le immagini, secondo Calopresti è nell’istinto di tutti i selezionati, ma un’accademia dà anche la possibilità di andare oltre, studiare il cinema dal punto di vista storico, sociale e umano, comprendendo i meccanismi con cui racconta il mondo.

Alessandro Scarpa, Jacqueline Zanetti, Stephanie Bellarte, Rachele Santoro, Aurora Celli, Nelson Chuk, Francesco Mirabelli e Christian Daloi sono quindi i primi otto protagonisti di questa Factory, di una scommessa artistica e produttiva che avvicina la Generazione Zeta e fonde le dinamiche creative dei piccolissimi schermi (dello smartphone) al mito del grande schermo.

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