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Esclusiva

Aprile 4 2023
Fate, dragoni e dèi: la favola del Romics

C’è chi colleziona carte da migliaia di euro, chi fa lezione di spada laser e persino chi realizza quadri da vecchie pellicole di film. La trentesima edizione della fiera della Capitale dedicata ai manga e al fumetto è ancora sold out

C’è un mondo di colori che si spiega davanti agli occhi di chi fa il primo passo nei grossi padiglioni della Fiera di Roma. Qui, per qualche giorno, ogni ottobre e aprile dell’anno, ci si concede all’arte dell’intrattenimento: passeggiando tra i cinque padiglioni del Romics 2023, si passa accanto a file di manga voracemente sfogliati dagli appassionati del disegno giapponese, a giocatori intenti a sfidarsi coi dadi o davanti ad uno schermo, o si finisce ad osservare rapiti i dettagli dei costumi più complessi dei cosplayer, ovvero coloro che si travestono dai propri personaggi preferiti. «Per realizzare questo costume ci sono voluti due anni di lavoro: tanta fatica!» racconta una cosplayer. Arriva da Bologna ed è al suo secondo Romics come Xena, la principessa guerriera dell’omonimo telefilm cult. «Ci sarò tutti e quattro i giorni di fiera: mi aspetto di conoscere un po’ di gente, fare foto e divertirmi». È dal 2001 che il Romics, giunto alla sua trentesima edizione, unisce appassionati da tutta la penisola: per gamers e cosplayers è diventato presto un momento per condividere passioni al di fuori da uno schermo, incontrare amicizie lontane e scambiare qualche battuta con i propri illustratori preferiti.

I maestri del fantasy

Ai tavoli dei firmacopie, si sono seduti artisti molto attesi, John Howe – conosciuto per aver collaborato con il regista Peter Jackson per sviluppare l’immaginario visivo della trilogia de Il Signore degli Anelli – e Paolo Barbieri. I due – di cui sono state allestite due mostre all’interno della fiera – sabato hanno condiviso il palco per raccontare del proprio immaginario fantasy. Barbieri è l’artista che ha dato il volto a questa edizione, disegnando il manifesto dell’edizione primaverile di Romics: è una fata che nasce dal bocciolo di un’orchidea. «Un simbolo di rinascita» racconta il suo autore, «specialmente considerati i tempi che abbiamo vissuto». Raggiunto da Zeta ai tavoli del firmacopie, mentre autografa i suoi volumi con draghi ad personam si finisce a parlare della sua grande passione per l’animazione giapponese – il maestro Hayao Miyazaki – e per le colonne sonore di quei film. «Una volta sono andato a sentire il compositore Joe Hisashi in concerto ad Udine: mi colpisce come a lui bastino poche note, come quelle della scena del viaggio in treno nella Città Incantata, per aprire e suggerire un mondo che va oltre le immagini».

Fate, dragoni e dèi: la favola del Romics
Paolo Barbieri

L’arte del disegno non è la sola ad attrarre l’attenzione di chi passa la giornata in fiera. A Romics, un intero padiglione è dedicato all’hobby più vecchio del mondo: il collezionismo. Nel mondo del cinema e dei giochi, c’è chi colleziona i Funko Pop! – riproduzioni in miniatura di personaggi di film, serie tv e cartoni – e le action figures, ma ciò che va più di tutto sono le carte da gioco. «Durante le fiere ci vengono richieste soprattutto le carte e ci viene fatto qualsiasi tipo di domanda, come: ‘questa carta è rara?’, ‘quanto costa questa carta?’, ‘quanto posso guadagnare da questa carta?’» racconta la proprietaria del negozio Firenze Comics & Games, specializzato nella vendita di carte Pokémon, Magic e Yu-Gi-Oh! «La carta più costosa che abbiamo è di Yu-Gi-Oh!, introvabile, costa 10mila euro: è uscita solamente in Giappone, in mille copie. Noi ne abbiamo una gradata 10, che è il massimo voto che si può prendere».

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Segnalibri in pellicola

Sono 350 gli stand che hanno partecipato al Romics di questo anno: tra di loro non solo rivenditori, ma anche veri e propri creativi che traggono ispirazione dai film e dai fumetti per realizzare a mano stampe e oggetti personalizzati. Tra questi rivenditori, c’è Sandra: è la proprietaria di una attività nata da pochi anni, Filmalibri. «Mio padre era proprietario di un cinema, e ha sempre conservato le pellicole dei film che proiettava. Quando il cinema ha chiuso, mi sono ritrovata piena di bobine: io e la mia famiglia non sapevamo cosa farci. A chiunque mi rivolgevo, mi diceva che le avrebbero buttate». Così dai singoli frame delle bobine sta realizzando quadri, segnalibri e portachiavi personalizzati di Star Wars, Ritorno al Futuro, i Blues Brothers e i cartoni Disney. «Ciò che mi rende più felice è quando le persone mi dicono di aver acquistato una pellicola perché quel particolare momento che vi è impresso gli ha ricordato un momento della loro vita: un bacio al cinema con il ragazzo che gli piaceva, ad esempio».

Fate, dragoni e dèi: la favola del Romics
Lo stand di Filmalibri

Il vasto universo di Romics attrae ragazzi, adulti e bambini: le famiglie vanno in giro travestite, i bambini giocano o scattano foto con i loro supereroi preferiti, tutti vengono catturati dal caleidoscopico vortice di entusiasmo che li circonda. La vita di tutti i giorni, a Romics, è lasciata fuori da quei padiglioni di cemento, quasi a voler suggerire che qui ciò che importa è altro: solo tu e la tua creatività.