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Esclusiva

Febbraio 21 2020.
 
Ultimo aggiornamento: Gennaio 11 2022
«L’informazione difende la libertà» la Lectio Magistralis di David Sassoli

L’intervento nel 2020 del presidente del Parlamento europeo all’inaugurazione del Master in Giornalismo e Comunicazione multimediale

«L’informazione difende la libertà» la Lectio Magistralis di David Sassoli
Master giornalismo 2019-2021 Luiss

«L’informazione è il primo strumento per difendere le nostre libertà». Con queste parole il Presidente David Sassoli ha inaugurato la Scuola di GiornalismoDopo il taglio del nastro la cerimonia si è spostata nella Sala delle Colonne della sede Luiss di Viale Polcon gli interventi del Presidente di Confindustria e LUISS Vincenzo Boccia, del rettore Andrea Prencipe, della Vice-presidente LUISS Paola Severinodella Presidente della Scuola di Giornalismo Livia De Giovanni e del direttore Gianni Riotta 

Il Presidente del Parlamento Europeo è un giornalista. Ora ricopre un ruolo diverso, ma è un’attitudine che non si perde mai. Per capire quali sono le minacce alle quali dobbiamo rispondere «l’informazione è il primo strumento che abbiamo, un’informazione che non serve a sostenere la politica, ma a renderci consapevoli, di quello che abbiamo e anche di cosa possiamo perdere». 

«L’informazione difende la libertà» la Lectio Magistralis di David Sassoli

«Vogliono dividerci – ha aggiunto Sassoli – Ieri mi sono rivolto a tutti i membri del Parlamento Europeo, perché vogliono dividerci? Perché noi siamo diversi dagli altrie questa diversità spesso non è compresa nemmeno da noi» 

«Ci sono molte parole – continua Sassoli – che non rendono bene l’idea: “guerra”, “conflitto” non rispecchiano quello che sta accadendo. Qualche giorno fa è venuto a trovarmi Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook: abbiamo parlato dei grandi attacchi che minano la nostra indipendenza, la vogliono compromettere, e di minacce che si fondano su interessi molto forti». 

«Se escludiamo l’uso della forza nel rapportarci con le altre nazioni, che escludiamo a priori, ci rimane solo provare a regolare il nostro dialogo con gli altri attori tramite le nostre regole, il nostro diritto e i nostri valori. Quelli dell’Unione Europea. Perché un mondo senza regole farebbe comodo a tanti, ma non è quello in cui vogliamo vivere»