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Esclusiva

Aprile 11 2021
La Nazionale perfetta

Numeri, statistiche, calcoli. Roberto Mancini spiega le rivoluzionarie convocazioni azzurre per Euro2021: “Anche il calcio cambia, bisogna adattarsi per vincere”

“I numeri regnano sull’universo”, sentenziava Pitagora qualche secolo fa. Da oggi, comandano anche sul calcio. Nell’ultima conferenza stampa, il ct della Nazionale Roberto Mancini è stato chiaro: “Sono tanti i giocatori che meriterebbero la maglia azzurra, abbiamo ragionato per mesi e alla fine abbiamo ascoltato le statistiche perché ci è sembrata la cosa giusta da fare. Il fantacalcio è un gioco popolare in Italia, quello più attento alle prestazioni dei calciatori. Per scegliere la squadra migliore ci siamo affidati a voti e parametri specifici, ruolo per ruolo”. Risultati? Sorprese e diversi “big” lasciati a casa. Una decisione rivoluzionaria quella del tecnico, spiegata a pochi giorni dall’ufficializzazione di una nuova disposizione UEFA che permetterà alle federazioni la chiamata di atleti militanti soltanto nelle leghe nazionali di riferimento. “Dispiace per giocatori fin dall’inizio al centro del progetto, penso a Verratti e Jorginho. Non potevamo fare altrimenti”, il commento del tecnico in seconda Alberico Evani.

CHI VA IN PORTA? – Fin da bambini, l’ingrato ruolo del portiere viene scelto dall’imprevedibile “Conta”. In questo lavoro però, niente è lasciato al caso. Sono i dati a decidere chi veste la maglia numero 1 e i dati non mentono. Semmai sorprendono.

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Il grafico indica la griglia dei papabili convocati, suddividendoli sulla base di tre parametri (in ordine di importanza): il rapporto tra il numero di parate effettuate e i gol subiti (indicato in blu), la media voto e il totale di “clean sheet”, cioè di porte inviolate. Il portiere titolare è Mattia Perin, in forza al Genoa. Proprio lui che fino a qualche anno fa – dai tifosi più briosi – veniva soprannominato “Paperin” per via di prestazioni non sempre impeccabili. Perin è di gran lunga il portiere italiano con il miglior rapporto parate/gol subiti (2,9). Vanta anche il terzo miglior rendimento tra i connazionali grazie a una media voto pari a 6,25 e un totale di 6 reti inviolate, secondo miglior portiere in questo parametro dietro a Gianluigi Donnarumma. Ed è proprio il portiere del Milan a doversi accomodare per far spazio al collega genoano. “Gigio” vanta un rapporto parate/gol subiti inferiore a quello di Perin, nonostante sia riuscito a mantenere imbattuta la propria porta più di chiunque altro, ben 9 volte. La terza e ultima casella la occupa Alessio Cragno, forse uno dei pochi motivi per cui alla fine il Cagliari non retrocederà (o magari retrocederà malgrado lui). Il numero 1 dei sardi vanta la media voto più alta (6,37) e in virtù anche di un leggerissimo vantaggio su Silvestri in termini di rapporto parate/gol subiti (2,41 vs 2,40) viene preferito al portiere dell’Hellas Verona, nonostante quest’ultimo abbia collezionato più clean sheet.

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PALLA ALLA… DIFESA – Tra prospetti interessanti ed esclusioni eccellenti, sono sette i convocati in difesa: quattro esterni e tre centrali. Poco da fare per i vari Bonucci, Romagnoli e Chiellini: il nome non conta, parlano i numeri.

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Sulla sinistra spazio al giallorosso Leonardo Spinazzola (media voto 6,33), il migliore del campionato con 4 assist e 2 gol in stagione. Conquistano la maglia azzurra il nerazzurro Matteo Darmian (6,2), il rossonero Davide Calabria (6,14) – leader del gruppo per palloni rubati (156) e tackle (85), utilizzabile anche al centro della difesa – e il terzino goleador dell’Hellas Verona Federico Dimarco (6,15), che finora ha realizzato 4 reti e 2 assist.

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Al centro, il migliore è ancora un romanista: il toscano Gianluca Mancini (6,19) spicca per precisione nella gestione del possesso palla (1217 passaggi riusciti) ed è dominatore anche in area di rigore avversaria con 4 reti (tutte di testa) e 2 assist. I posti restanti spettano al centrale dell’Udinese Kevin Bonifazi (6,12) e al laziale Francesco Acerbi (6,11). Rispetto alla stagione precedente (2019-20) – chiusa con una media voto del 5,76 – è evidente la crescita esponenziale di Calabria (con un incremento sul valore medio delle prestazioni di + 0, 38).

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Ottimo il bilancio dei cartellini, visto che tra i convocati nessun giocatore ha accumulato espulsioni. Impeccabile Spinazzola (mai nemmeno ammonito), foga agonistica da regolare per Mancini (8 cartellini gialli) e Calabria (6).

POCHI MA BUONI – Trenta centrocampisti disponibili. Tra loro, Roberto Mancini deve estrarre i nomi per i prossimi Europei. Partiamo dagli esterni: su 7 disponibili sono 3 gli slot a disposizione del mister. Con un occhio al rendimento per media voto e media gol a partita, sulle fasce la scelta è poca ma buona. La prima, sulla corsia di sinistra, si chiama Federico Chiesa.

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Un esterno versatile, figlio d’arte, che salta all’occhio per la media voto più alta della selezione (6,43). Il genovese nato nel ’97 è il primo della classe nel reparto dei centrocampisti laterali. Rendimento confermato dai numeri in fase di finalizzazione: 7 gol, un trend crescente se guardiamo alle ultime tre stagioni dell’esterno. L’anno scorso vantava una media gol di 0,2 reti a partita, mentre quest’anno il rapporto è allo 0,3. Primo posto assegnato. Se Chiesa è un versatile destrorso che rientra, utile quindi sulla fascia opposta al piede forte, lo stesso non si può dire per Matteo Politano. Secondo classificato per media gol e media voti – ma meno jolly del collega juventino – l’esterno del Napoli ha però già segnato 8 gol quest’anno. Sulla corsia di destra è lui il titolare.

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Nell’ultimo slot disponibile, fuori a sorpresa Bernardeschi e dentro Antonio Candreva, 34 anni e non sentirli. Dopo un paio di stagioni altalenanti, il rendimento dell’esterno destro si è confermato quello di un giocatore da Italia. Complice – forse – il lavoro di Claudio Ranieri alla Samp, che valorizza le sue qualità.

IN MEZZO AL CAMPO – Interdizione, filtro, costruzione. Le qualità degli uomini in mezzo sono cruciali. In questo caso la scelta è più ampia. Quattro posti disponibili su un parco centrocampisti di 22 uomini. Per comodità, si è diviso in base alle caratteristiche i giocatori a disposizione: qualità di costruzione e fase di interdizione.

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Anche qui, la scelta di mister Mancini non può trascurare il dato realizzativo: il trequartista del Bologna Roberto Soriano non ha saltato un match in questa stagione. Versatile e al top della carriera, colpisce per gol fatti e media. L’esperienza agli esordi nel campionato tedesco e poi in quello spagnolo, conferisce al curriculum dell’ex Villareal le carte giuste per rientrare a buon diritto nella selezione. I numeri lasciano invece fuori Tonali, Pessina, Maggiore, Mandragora, Locatelli e Ricci.

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Se seguiti alla regola, i dati costringono a scelte dolorose. Nel ballottaggio tra Barella Pellegrini, bisogna prendere una decisione. Ma siamo uomini, non macchine. Sospendiamo allora il giudizio per analizzare i giocatori d’interdizione, i cosiddetti “falegnami”. Quelli che sacrificano la media voto per un tackle in più e sono più esposti ai cartellini e alle squalifiche: Cristante, Gagliardini e Pobega sembrano fare al caso di questa Nazionale.

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Tommaso Pobega è l’interditore più falloso della stagione: 188 cm x 75kg di fisicità. Non particolarmente veloce sul lungo e un po’ macchinoso negli spazi stretti, il calciatore dello Spezia può contare su forza e lunghe leve, che dotano questo mancino naturale di un buon controllo palla.

Sui contrasti perde però la sfida con i suoi competitor diretti: le doti da incontristi dei due veterani, Bryan Cristante Roberto Gagliardini, escludono il giovane Pobega dal ballottaggio per il posto in rosa. Il calciatore romanista è un gran recuperatore di palloni (102 in questa stagione, con 58 contrasti vinti), ma Gagliardini insegue e non è da meno. Sono loro gli indiziati principali per seguire Mancini nell’avventura europea.

Avevamo un conto in sospeso però. Il ventiquattrenne originario di Cagliari, Nicolò Barella, ha un rendimento in costante crescita negli ultimi tre anni. L’enfant prodige a disposizione del Mister ha una percentuale di passaggi riusciti altissima, 83,9 %. Un fluidificante che, in assenza di Verratti, può essere determinate. È dentro.

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ALL’ATTACCO – Chiudiamo spostandoci nell’area di rigore avversaria, dove il gesto tecnico si traduce in gol e dove i numeri pesano di più. L’attacco è di solito il reparto dove tutti, – ma proprio tutti – si sentono in dovere di vestire i panni di commissario tecnico. A conti fatti, la Nazionale di Mancini non può prescindere da tre centravanti, e qui non c’è spazio per le sorprese. Andrea BelottiCiro Immobile Lorenzo Insigne rappresentano il migliore dei tridenti possibili.

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La punta del Torino è il giocatore più completo dei tre: è primo per rendimento (6,57 di media voto) e per falli subiti (96), segno che sa difendere palla e far salire la squadra. Vanta un bottino di 11 gol realizzati in 24 presenze (2 su rigore). A conferma di quanto sia uomo-squadra il “Gallo”, i dati ci dicono che è il primo attaccante per assist realizzati (5) e il terzo centravanti per numero di dribbling riusciti (37). Gli fa compagnia Ciro Immobile, bomber della Lazio e Scarpa d’oro della scorsa stagione. La sua fama lo precede, era davvero difficile immaginare un’Italia senza “Re Ciro”. E nonostante le prestazioni sembrino quest’anno una copia sbiadita di quelle della passata stagione, i numeri sono sempre dalla sua parte: è il goleador degli italiani, con 14 reti segnate (di cui 3 su rigore). Immobile è anche un centravanti generoso e che sa creare numerose occasioni da gol, tanto da essere il primo azzurro per numero di tiri in porta (34); ha poi collezionato 4 assist (uno solo in meno di Belotti) e 17 dribbling riusciti. Ha subito, infine, 30 falli.

GLI “ALTRI” – Belotti-Immobile, cavalleria pesante. Ma quando la partita si blocca e la difesa avversaria chiude gli spazi, serve l’estro del funambolo, serve il fantasista che salti l’uomo. E qui entra in gioco Lorenzo Insigne, capitano del Napoli. Lo “scugnizzo” partenopeo salta gli avversari come birilli: è il primo dribblatore della Nazionale con 46 dribbling messi a segno. Insigne è anche il secondo cannoniere con 14 gol e il secondo miglior rifinitore con 4 assist. È terzo per media voto (6,41) e anche lui dimostra di vedere spesso la porta (31 i tiri nello specchio). La prima riserva è Domenico Berardi, attaccante del Sassuolo da anni accusato di avere grande talento ma di essere troppo discontinuo. Proprio quell’atavica discontinuità viene però smentita da un’eccellente media voto, la seconda migliore dei suoi colleghi di reparto (6,45). A livello realizzativo se la combatte con Belotti, grazie ai suoi 11 gol (3 su rigore) e 4 assist. Paga però il non elevatissimo numero di dribbling riusciti (22) e il minor quantitativo di tiri in porta (28). Compagno di mille battaglie in casa Sassuolo è Francesco Caputo, il bomber più amato dai fanta-allenatori per il suo ottimo rapporto qualità-prezzo in sede d’asta. Nel nostro quintetto d’attacco, Caputo si ritaglia il ruolo di “cecchino”: ha segnato 11 gol su 18 tiri in porta effettuati. La sua media voto è 6,16 (più bassa degli altri convocati), ha confezionato 4 assist e i soli 6 dribbling effettuati dimostrano che saltare l’uomo non è il suo forte. È il classico rapace d’area che ha bisogno della palla giusta, ma che quando la riceve difficilmente sbaglia. Per finire, direttamente da Benevento, Gianluca Caprari. La media voto non è di quelle che fanno sgranare gli occhi (5,9) e i gol all’attivo sono “solo” 5, ma la vera forza di Caprari è nella sua straordinaria capacità di incassare colpi e non farsi rubare palla: è il secondo attaccante italiano per falli subiti (50) e il secondo per dribbling messi a segno (45) appena dietro a Insigne. Occupa l’ultimo posto disponibile a scapito di attaccanti più prolifici come Mattia Destro e Fabio Quagliarella (9 gol entrambi) per una questione di caratteristiche tecniche: Se Destro e Quagliarella fungono in qualche modo da “doppioni” di prime punte con caratteristiche simili ma più forti di loro (Immobile, Belotti, Caputo), Caprari è un unicum che combina fattori non presenti in nessun’altra scelta d’attacco. Completa il reparto come lo zucchero a velo sulla torta. Il grafico seguente mostra nel dettaglio il confronto fra i tre.

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…MA NON SI VINCE (SOLO) CON I DATI – Estate 1982. L’Italia allenata da Enzo Bearzot si appresta a partire per il Mundial di Spagna. Il commissario tecnico dirama la lista dei convocati e i giornalisti non riescono a credere ai loro occhi: alla voce “attaccanti” manca il centravanti della Roma Roberto Pruzzo, da due stagioni consecutive capocannoniere del campionato. Al suo posto c’è un certo Paolo Rossi, da due anni squalificato dai campi di gioco per calcio-scommesse. Uno scandalo, una scelta incomprensibile che attira sulla Nazionale una sfiducia profonda da parte di tutta l’opinione pubblica. La stessa che l’11 luglio osannerà i campioni del mondo e il mito di “Pablito”, autore di 6 gol nella competizione e della leggendaria tripletta al Brasile degli “invincibili” nei quarti di finale. Dati, numeri, statistiche. Nell’82 non c’era bisogno di un data analyst per capire quanto la scelta di convocare Rossi e non Pruzzo fosse irrazionale, per non dire folle. Ma quella era l’estate di Paolo Rossi, e Bearzot lo aveva intuito. I dati non lo avrebbero mai fatto. Prima di decidere, Roberto Mancini a quell’episodio ci avrà di sicuro pensato. Se avrà fatto la scelta giusta però, lo dirà il campo.

I CONVOCATI

I 23 azzurri di Euro2021

Portieri: Mattia Perin, Gianluigi Donnarumma, Alessio Cragno

Difensori: Leonardo Spinazzola, Federico Dimarco, Davide Calabria, Matteo Darmian, Gianluca Mancini, Francesco Acerbi, Kevin Bonifazi

Centrocampisti: Federico Chiesa, Matteo Politano, Roberto Soriano, Nicolò Barella, Roberto Gagliardini, Bryan Cristante, Antonio Candreva

Attaccanti: Ciro Immobile, Andrea Belotti, Lorenzo Insigne, Francesco Caputo, Domenico Berardi, Gianluca Caprari

NOTA METODOLOGICA L’articolo è il prodotto (fantasioso) di un progetto Data Driven del corso di Algoritmi e Machine Learning del Master di Giornalismo e Comunicazione multimediale della Luiss, nato con l’obiettivo di individuare i 23 convocati ideali per gli Europei di calcio del 2021 sulla base dei dati.

NARRAZIONE Per rendere credibile il pezzo giornalistico si è utilizzato un escamotage narrativo: mister Mancini rivoluziona il modo di scegliere i convocati e – per una decisione della UEFA – le convocazioni agli Europei di calcio sono consentite solo tra le rose dei club militanti nei campionati nazionali (non sono stati dunque considerati gli italiani all’estero).

DATI I dati disponibili ed elaborati sono aggiornati alla 28ma giornata di campionato.

FONTI voti, rendimento medio stagionale, cartellini, gol fatti, gol subiti, assist, rigori (parati, tirati, sbagliati) sono disponibili in .csv sul sito di Fantagazzetta fantacalcio.it

Media Km percorsi, passaggi riusciti, dribbling riusciti Rigori/punizioni
Falli commessi kickestwww.transfertmark.it datahub